Brame Specchio / Mirror

CLAUDIO BITETTI

Nasce ad Aosta nel 1962, laureato in Disegno Industriale presso la Facoltà di Architettura a Milano, svolge attività di designer collaborando con aziende come Alivar, Ciatti a Tavola, Dilmos,EmmeBi, Minottiitalia , Mogg, Movelight, Sturm Und Piastic e di progettista d’interni realizzando negozi e abitazioni private. Il suo approccio al progetto si esprime attraverso concetti quali la flessibilità, il dinamismo delle forme, la scomposizione ai minimi termini, rafforzati da un’idea estetica che mira alla poetizzazione dell’oggetto senza sminuirne la riconoscibilità e l’efficacia funzionale. Come ha scritto Elio Franzini, docente di Estetica alla Statale di Milano, “1e forme di Claudio Bitetti, nella dialettica progettuale (e corporea) dell’io-noi, sono allora simboli, hanno cioè un senso ‘aperto’, un invisibile che si esibisce attraverso il visibile”. Così,nella ricerca del senso che supera ll tradizionale concetto di valore d’uso, Claudio Bitetti delinea, come ha affermato Fiaviano Celaschi, docente e preside vicario della facoltà di Disegno Industriale di Milano, “un repertorio di progetti che attraversano lo spazio della casa, obbligando chi lo vive a sfruttare la pluralità dei sensi,a impiegare il doppio-senso, a elaborare il buon-senso”

Born in Aosta 1962, He got his graduation in Industrial Design at the Politecnico University of Milan-Department of Architecture. He works for some furniture industries among which Alivar, Ciatti a Tavola, Dilmos,EmmeBi, Minottiitalia , Mogg, Movelight, Sturm Und Plastic, and he also projects shops and private houses. His approach to projecting passes through concepts like flexibility, forms dynamism and breaking up at minimal terms, empowered by an aesthetic idea which looks for the poetical form of the object without debasing its recognisability and functional effectiveness. As Elio Franzini, professor of Aesthetics at the State University of Milan, wrote: “Bitetti’s forms, within the projectual (and physical) I-We dialogue, are then symbols; they have an open meaning, the invisible acting through the visible”.So, looking for a different sense of things, going over the traditional idea of their use, Claudio Bitetti gives “a repertoire of projects passing through the home space, making the people who live it to exploit the whole of their senses, to use double-senses, to elaborate common-sense”, as affirmed by Flaviano Celaschi, professor and vice-dean of the Milan Faculty of Industrial Design.